26 novembre, 2013

Acrostico...per non dimenticare


Il dramma alluvione

A
  C
    R
     O
      S
       T
         I
          C
            O



23 novembre, 2013

Non c'è tempo per piangere...

Noi che  abbiamo sempre lottato
Noi che amiamo la nostra Terra circondata dal mare, baciata dal sole
Noi che Dio ha benedetto poggiando il Suo piede per fare "SANDALIA dalla sua forma
Noi ospitali
Noi contenuti nel dolore
Noi solidali non chiediamo pietà, ci rimbocchiamo le maniche






CE LA FAREMO....

22 novembre, 2013

puisia Tarra mea, mamma d'amori..clikka su poesie in gallurese con traduzione

Puisia...Tarra mea, mamma d'amori

Strintu è lu me cori,
Tarra mea stimata,
in chisti dì di dulori
socu in pientu palduta.

Digiani l'ansiani
“è tuttu lo ghi vò Deu”
ma no è da funtumani
pà li pisuddi iri di zelu.

Dimoni, in furriosa muita
d'intoppu d'aria fritta e calda
la Saldigna ani scussaltata
cun diluviu d'ea, grandina buliada


Da lu fogu all'ea , accannu
firuti manni t'ani abbaltu.
Li tò fidholi da lu cori mannu
unghja fratedhu ani aghjudatu.

Silinziosi , chena aspittassi vantu
trabaddani pa dà a li vii curagghju,
a li molthi preghieri in campusantu
e a Te mamma!!! d'amori un ragghju.





HAIKU per la mia Terra

gli  altri haiku dedicati alla mia Terra ferita dall'alluvione sono

su LIMERICK E HAIKU...clikkaci sopra


20 novembre, 2013

Attimi...perchè proprio a noi oh DIO?



Ieri ho vissuto, come tutti i sardi appena sfiorati dall'immane "bolla", una giornata di dolore.In silenziosa mestizia osservavo le immagini della tragedia attingendo a varie fonti. L'attenzione maggiore l'ho concentrata sui siti aperti da volontari e strutture atte a tutte le manovre di coordinazione dei soccorsi.L'orgoglio di appartenenza al popolo sardo ha risollevato l'animo smarrito in quel disastro del quale materialmente coglievo roboanti tuoni , fulmini accecanti, pioggia assordante.
Seppur confusa, come da umana esigenza, mi sono chiesta: perchè proprio sulla Sardegna?
Siamo già ricchi di primati negativi : la più alta percentuale di disoccupati, di famiglie povere, di nuova emigrazione, di isolamento e abbandono da parte del governo che toglie, toglie e basta; e dal resto dell'Italia che viene in vacanze, costruisce case, prende i nostri pezzi di Paradiso , lasciando qualche briciola di riscontro economico ai Sardi.
- Perchè anche questo, oh Dio, sulla Tua isola prediletta? L'hai modellata con l'impronta del tuo piede...Sandalia!! - piango
Un raggio di luce accende il mio sguardo. Ho trovato la risposta.
“ oh Dio ! Tu hai ferito il Tuo piede che sanguina e piange dolore, perchè volevi dare a tutto il mondo un MESSAGGIO.
- Tu che leggi nei cuori e nelle menti conosci la FEDE, LA TENACIA DEI SARDI, LA GENEROSITA', LA SPONTANEA DISPONIBILITA' A DARE LA VITA PER AIUTARE IL FRATELLO IN DIFFICOLTA', gesti di AMORE SCAMBIEVOLE che TU ci hai insegnato nascendo bambino nella capanna di Betlemme. Per indicarci la via dell'amore, il percorso che ci porterà a TE fautore di vita, sei morto sulla Croce.
Così la Sardegna in croce , non si è fermata a piangere, ha aperto il generoso cuore, si è rimboccata le maniche e si è offerta organizzando una catena di ANGELI DEL FANGO ...una catena d'amore in condivisione di quel poco che si ha , che ha fatto il giro del mondo portando il Tuo messaggio.
L'amore , il rispetto e l'attenzione alle Creature ed al Creato siano il motore guida dei nostri percorsi di vita. La ricerca del benessere economico, della ricchezza, delle guerre di potere, allontanandoci da Dio ci portano all'autodistruzione, passando dai più poveri e disarmati.










Puisia ..Lu pientu.....per la traduzionu clikka su poesie in gallurese con traduzione



19-11-2013
Puisia
Lu pientu ...il pianto

Launeddas, in pientu di tristura
accumpangnani una cantaritzia ( nenia )
in zelu, da und'è ghjunta la disgratzia
chi l'amini ha pigghjatu in malgura ( amarezza )



Tarra mea, pà fieresa cunnotta e stimata
canti colpi t'ani missa in agunia?
patroni ti piddani, ti trattani... mai vulia
ìditti in dugna cuzzu culpita e fusticata .



Eppuru ancora ogghj semmu inghjnucchjati,
di Deu lu raiolu, dall'ommu chjamatu,
innant'a noi Saldi in furria d'ea è falatu
parimmu Gesù Cristu in cruci abbandunati.

Deu non rasgiona cu la nostra menti,
innant' ha la Sò impronta ha ghjttatu un segnu
a chi l'ommu di rimidià si piddia impignu
di stà bon fiddoli e sighì li Sò cumandamenti.



La ghjenti Salda accapitta li sò molthi,
irramangati li manichi pa tutti esempiu
di cumenti s'agghjudda lu frateddu, mancari matagnu,
a chi lu sò onori è ancora più folti di la malasolti





13 novembre, 2013

ATTIMI anima errante

anima errante 15-12-2012


Nel sonno , la donna sognava sereno.
Improvvisamente qualcuno le fece lo sgambetto facendola ruzzolare nel vuoto.
Ma che dico volare?', proprio  precipitare.
Si guardò attorno, cercando un angelo per appiglio, quando sentì due braccia tenerla e rallentare la "caduta in picchiata"
Il cuore le batteva come un rombante motore impegnato nelle 1000 miglia.
Calmatasi si voltò per ringraziare l'angelo e la vide : la strega, la str..za, anzi quella stregonza de l'insonnia
" grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!" fece la donna
"ahahahahah" rise divertita l'insonnia, gettendola con un tonfo, fuori dal sonno. La donna aggrappata al lenzuolo, che per fortuna la potè trattenere ancorata al letto con gli angoli elastici.  Si svegliò.
" ti prego" disse all'insonnia sperando d'impietosirla" -  restituiscimi il sonno, riportami tra i colori arcobalenici del mio sogno. Se veglierò, con gli occhi sbarrati nel buio, domani sarò uno straccio!" -
" moccio o vileda?" rise quella stregonza spiritosa.Quella notte l'insonnia, sentendosi sola e poco amata ,decise d'esser buona, almeno ci provò.

11 novembre, 2013

Attimi...perchè scrivo


Non ho orario per starmi di fronte e parlarmi, Parlo a quella parte di me , anzi scrivo quel che una parte del mio IO coglie nel suo incerto vagabondare tra il fruscio delle fronde nella foresta dei pensieri., del mio esistere, dello stare di fronte all'altro,delle esperienze che certezze mi danno per un attimo ma poi tutto diventa incertezza, fragilità, talmente fragile che il miagolio di un gatto non è mai lo stesso

Attimi...tempesta



Fuori infuria la tempesta. Un violento maestrale ulula tra le case, piega gli alberi , sibilano le fronde aggrappate ai rami.
Ma lui avanza. Sbattacchia i contenitori della differenziata che ,finalmente liberi, come carrelli all'interno dei market, si rincorrono. Qualche lampione ha chiuso l'occhio in perduto equilibrio, altri resistono abbarbicati alla base di cemento come barca alla bitta. 
Le strade sono deserte; l'aria ,cosparsa di polvere , vomita vortici di terra...non danza di cigni ma

07 novembre, 2013

poesia in gallurese..lu me cantu..il mio canto

7-11.2013
Lu me cantu
Mi soccu arressa un mamentu ogghj
figghjulendi pinsamintosa a li me spaddi
cu la cussenzia di l'anni passati
immagghjni di la mimoria presu m'ani l'occhj.

La famiria nummarosa di anziani e minori
li casi accultu cumenti nidi di piggioni,
li più manni rigulaani li rasgioni
in rispittosa comunitai di pani e amori

Pusata i lu scalinu di lu nidu sulitariu
i la menti li boci amati di li piggioni bulati
in zelu sò li custodi di li reguli tramandati
in palduta storia ,piengini lagrimi a riu.

Li ghjnirazioni noi cilchendi lu meddu
abbandunatu ani li valori di la familia
si piddani , si lacani chena maraiglia
e li steddi? Tra mammi, babbi noi, ghjà stani abbeddu!!!

per la traduzione clikka su --poesie in gallurese con traduzione
grazie

               

05 novembre, 2013

poesia..La famiglia nel pensiero Divino




Dio
la sua immagine
modellò dal fango.
Il mistero della vita,
con il Suo Spirito,
gli alitò nel cuore
per far di quella fanghiglia
la Teca del Suo Amore.
Nella Sua immensità
Adamo
avea forgiato
poi, gli accompagnò la donna
a completamento del Creato.

03 novembre, 2013

01 novembre, 2013

Racconto...Oltre la nebbia

Oltre la nebbia.

Camminava nella nebbia fitta.
Non aveva memoria del suo esistere, del suo tempo. Si toccò, sentì sotto le mani le ossute forme coperte di stracci.
Una certezza “non era una bambina”
Ma chi sono? Dove sono? Dove sto andando...? Si chiese.
Non aveva paura.
Attorno a lei era tutto ovatatto da un velo di nebbia; così la sua mente.
Eppure non provava angoscia anzi si sentiva “protetta” da quel nulla.
Andava seguendo un istinto positivo, benevolo che l'avrebbe condotta non sapeva dove ma certamente verso qualcosa che per lei sarebbe stata importante.
La nebbia cominciò a diradarsi . Scoprì di muoversi agilmente in una intricata foresta.
Quell'ambiente le era naturale .
Sentiva che ogni albero le apparteneva come se facesse parte di quel corpo coperto di stracci privo di identità, di ricordi, di pensieri che era il suo.
Eppure li sentiva vicini, le camminavano avanti, manifestandosi nel fruscio delle foglie, le indicavano la strada. Udì una musica nota, una nenia, no!!, era una dolce ninna nanna che sapeva di latte di seno materno... di mamma, di nido...di casa.
“Casa? Quale casa?”
Il cuore esultò : “una luce, finalmente!”.