30 maggio, 2013

riflessioni alla sera

Non ho orario per starmi di fronte e parlarmi, Parlo a quella parte di me , anzi scrivo quel che una parte del mio IO coglie nel suo incerto vagabondare tra il fruscio delle fronde nella foresta dei pensieri., del mio esistere, dello stare di fronte all'altro,delle esperienze che certezze mi danno per un attimo ma poi tutto diventa incertezza, fragilità, talmente fragile che il miagolio di un gatto non è mai lo stesso miagolio, non lo vivo mai allo stesso modo. Tutto è un teorema ove ogni ipotesi diventa una possibile certezza. Il tramonto, l'alba, quali scenari migliori 'per star di fronte allo specchio dell'altra mia metà? ,il raziocinio, la fede, la fantasia... ritrovo il senso delle mie sfaccettature ,le vivo per la prima volta ...e ne colgo una nuova essenza che devo fermare, fissare con parole spontanee, libere da misere imbragature di ragion terrena. Lì trovo la pace interiore, che dono all'altra parte di me che la fermerà un attimo ma poi ricadrà nell'incertezza ....e dono, a chi mi vuol ascoltare, la mia fragilità dell'essere , privo di presunzione di dominio certezze infallibili..,ma.. libero di sognare, di colorare la realtà, di piangere, ridere.,essere adulta o bambina e..amare...amare ascoltandomi, ascoltando le voci del silenzio di chi non sa urlare...scrivo perchè ...sono fata di fanghiglia umana...ho bisogno di Dio, di te, di te, di lui, di lei.......mariantonietta

23 maggio, 2013

Racconto...Stanis...





STANIS

Una bizzarra, capricciosa Primavera tardava a svegliarsi dal letargo.
Giorni freddi, dove nuvole dispettose coprivano il sole mantenendogli quel colore pallido e ammalato dell'inverno.
Aprile era giunto al termine del suo giro, quando , la Primavera si decise a far capolino.
Il sole aprì, con prepotenza, un varco tra le nuvole e liberò i suoi raggi vitali.
Stanis si svegliò al tocco carezzevole di quei raggi.
Seduta sul letto osservava, con infantile sguardo, il cielo. La Primavera da sempre , la riempiva di una malinconica gioia
Decise di scendere in giardino per godersi il calduccio del sole e cogliere le sensazioni emotive che la Primavera sapeva risvegliare in lei.
Seduta sulla sedia a dondolo di vimini, il gomito poggiato sul bracciolo, lentamente si dondolava abbandonandosi alle coccole del tiepido sole.
Stanis non era più una ragazzina, aveva superata la curva della linea parabolica della sua vita.
Adorava quei momenti di cercata solitudine. Rilassata la mente , chiusi gli occhi al reale, lasciava vagare liberamente i suoi pensieri
La serenità invase l'animo e i ricordi della sua Primavera emersero dai reconditi nascondigli, dove la donna li aveva sepolti.
Giosuè. Il suo primo amore.

12 maggio, 2013

poesia per La festa della mamma........alle mamme

mamme si nasce...non basta la gestazione ed il parto per esser mamma...non esisterebbero madri refrattarie verso il loro bimbo e poi, chi non ha figli perchè affronta cartacce e sacrifici per adottare un figlio? per non parlare di chi è madre di chi ha bisogno di una carezza materna..MAMMA si è nel cuore, è un dono Divino è puro amore...mariantonietta.

alle mamme

Auguri a tutte quelle donne
che nel cuore ,rigonfio d'amore
portano con orgoglio
il compito materno

08 maggio, 2013

poesia...Il faro

Il faro

Arroccata anima
sugli scogli dell'etica,
da nobili origini
plasmata.
Lume di arcaica
elevata
volontà,
fiduciosi raggi tende,
in virtù d'ingenua bontà,
anche,
sù colore che,
di superbia
vestiti,
d'ignoranza,
presunzioni e vanti
pregni,
perigliando
tra i marosi,
perdon la maschera
della finta personalità,
mostrando
la propria avidità,
di protagonismo
mania,
irreale esistenza
di bugiarda fantasia
Lacrime
salate di pietà
versa ,
il faro,
sull'umana falsità.