01 aprile, 2013

Racconto..Il mondo visto da dentro..

 
Premessa 
Tempo fa , scrissi un racconto ambientato storicamennte, fine 800.
Lo avevo scordato. Frugando tra i fogli ho trovato un capitolo del racconto. Constatato che lo si può leggere anche da solo. Ne vale la pena. io mi sono divertita.

Il mondo visto da dentro.

" donna Tania, donna Tania!"
si sentì chiamare, oltre il cancello del giardino, da una voce maschile , piuttosto affannata.
La donna si affacciò alla porta e vide messer Alessandro , marito della sua amica, donna Pina.
" calmatevi messere! accomodatevi e ditemi", lo invitò aprendo la poeta.
L'uomo agitato entrò, rifiutò ringraziando, un bicchiere d'acqua che la donna gli porgeva e d'un fiato:
" venite, vi prego, mia moglie ha le doglie. Ho cercato il dottore ma è fuori zona!"
" tranquillo messer Alessandro!, se le doglie sono appena cominciate c'è tempo. Adesso tornate a casa, mettete a bollire un pentolone d'acqua e non vi preoccupate che chiamerò donna Lisa e l'aiuteremo noi!"
Rispose serenamente la donna.
L'uomo, rincuorato , partì velocemente verso la sua casa.
Tania preparò degli asciugamani bianchi, dei teli di lino e chiamata la sua vicina, donna Lisa, si recarono dalla partoriente.
Appena arrivate si accorsero subito che era un falso allarme.
Donna Pina, rincuorata dalla presenza delle amiche:
“grazie che siete venute!” disse
Donna Lisa: “ma figuratevi!!” rispose rassicurante “ non vi lasceremo finchè quel birbante non sarà nato.!” sorrise la donna.
Il nascituro riconobbe la voce di donna Lisa:
“ehhh!?..c'è quella rompiscatole, pettegola di donna Lisa!” sbuffò “ uffaaa!! non starà più zitta. Si metterà a bisbigliare pettegolezzi nelle orecchie della mia mamma!...uffaaa che zanzara tormentosa...mi bastava lo spavento che mi son preso poc'anzi : un terremoto mi ha ribaltato...per fortuna che è durato poco...adesso vado a giocare!”
Si sedette sul cordone ombelicale e tenendosi con le manine, prese a dondolare.
Siccome sua madre era impegnata a chiacchierare si cantò la canzoncina da solo:
“ dondola, dondola frugoletto...”
Però non si divertiva, desiderava la voce della sua mamma:
“dondola,dondola Frugoletto ,della mamma tesoretto....tesorettooo??? “ si ribaltò ..” ma, ma!! donna Lisa mi ha chiamato “birbante”, non so che significa ma...non mi piace”
Stanco, pensò di fare un riposino, si mise a galleggiare con il pancino allinsù , le braccine dietro il collo...si rilassò.
Una voce lo scosse
“ l'acqua sta bollendo!?”
“ah, “ pensò il nascituro “oggi si mangia brodo di gallina!..speriamo che alla mia mamma venga la dissenteria, così potrò correre su e giù...!”
Prese a ridere ma...si bloccò , un nuovo scossone lo fece ribaltare a testa in giù.
“ahiai..oggi la vedo male!”
Attaccandosi, come un naufrago, al cordone ombelicale, si rimise, con gran fatica, allinsù.
Sentì la voce di donna Lisa:
“ si è messo di sederino...speriamo che si giri”
Il nascituro : “ sederino??...si,si, avrò pure un “sederino” disse ,voltandosi a guardarlo compiaciuto mentre pensava la risposta
“ma guardati il tuo che somiglia a due damigiane attaccate e quando cammini rovesci tutto quel che ti sta vicino!” Rise forte, forte immaginando il sederone ondeggiante della donna.
“ooooooooooooooopsssss!” una ribaltata più forte delle altre e via, ancora una volta a testa in giù,accompagnato da un grido della mamma
“mammina che succede? Perchè questo trambusto?...ti prego accarezzami , manda via quelle due befane...portano male!!...ti prego mammina, siediti sul dondolo e raccontami le storielle...!”
Piagnucolò il nascituro.
Arrivò una spinta e si spaventò ancora di più: sentì la testa penetrare in un tunnel ...capì:
stava per uscire dalla sua amata culla d'acqua dove sua madre lo proteggeva.
Provò a frenare, cercò di ritornare indietro...non ci riuscì..allora prese una decisione frettolosa:
“devo spingere in avanti, devo uscire prima possibile da questo tunnel così stretto e poi il cordone ombelicale, la mia altalena, compagna di tanti giochi, sta per strozzarmi”
Così dicendo prese a spingere e con sollievo sentì che anche sua mamma spingeva con lui.
“ dai mamma, brava aiutami!..insieme ce la facciamo...sai ,ho capito, sto nascendo, tra un po' ci vedremo , dai mammaaaa!”
Con uno spintone uscì la testa, donna Lisa lo prese tirandolo fuori, mentre, donna Tania, teneva le mani della mamma e le asciugava il sudore.
Uscito fuori si sentì annaspare : “ oddio! Che freddo!” cercò di urlare il neonato.
“mamma che mi succede? Non respiro...ho freddo...rivoglio la mia culla”.. pensava raggrinzendo per la rabbia.
Non ebbe il tempo di cercare una plausibile risposta a quel sconcertante “nuovo” che, preso per i piedi, si ritrovò sospeso per aria a ricever dei sonori sculaccioni.
Questa volta vide in faccia la strega: donna Lisa
Il neonato prese ad urlare, più urlava più si gonfiavano i palloncini che aveva nel petto
“mamma, che dolori! “ urlava sempre più forte ,tanto quanto, era incazzato per le novità.
Attorno a lui tutti sorridevano felici
“ mondo folle!” pensò smettendo dignitosamente di urlare.
Fissò la megera e:
“ me la pagherai, vedrai quanti scherzetti ti farò, lasciami crescere un pochino!!!”
Donna Tania, lo prese e lo poggiò sulla pancia della mamma.
Il neonato crogiolandosi:
“ che bello, ecco la mia mamma, riconosco il profumo,il calore della sua pelle, sento le sue mani, vedo il dolce sorriso...ti amo mamma...” Cos' pensando si calmò.
Sua madre stanca, gli sorrideva ,parlandogli teneramente: “ amore di mamma, luce dei miei occhi, cuore del mio cuore...lo accarezzava “
Il bimbo preso un dito della mamma, vi si aggrappò:
“ non ti lascerò mai mamma! !
Perduto in quell'oceano d'ineguagliabile amore si lasciò andare a smorfiette di sorrisi.
Durò poco.
Si avvicinò donna Lisa:
“ ecco che arriva la strega...aiuto!” strillò
La donna tagliò il cordone ombelicale.
Il bimbo pianse con disperazione:
“ strastrega, era l'unico gioco che avevo, la mia altalena, la corda per arrampicarmi, per saltare, tenermi in forma...il filo diretto con la mia mamma...”
Donna Lisa cercò di calmarlo ma, ormai il rapporto con lei si era spezzato.
La donna proseguì le torture: lo lavò in una tinozza, immergendolo nell'acqua.
“aiuto, datemi un salvagente, la megera baffuta, mi affoga!
Dopo averlo ripulito dai rimasugli del parto, donna Lisa, lo avvolse in un morbido asciugamani:
“ brr..brrrrrrrrrrrrrr..brrr..ho freddo!sbrigati ad asciugarmi” strillò il piccolo amorino
“ e poi, sei proprio fuori di testa, perchè parli come una deficiente?..”pittino, pittino”...ecco la tua mammia...pisellino...ciccio,ciccio, ...cuettio”..ma sei mai andata a scuola?, quando mai qualcuno non ti ha insegnato che pittino si dice piccino, che mammia è mammina, che pisellino e ciccio sono il pene...grrrr il mio non è un cuettino ma un sederino ”
La donna iniziò a vestirlo, gli sorrideva, peccato che il sorriso era trasformato in smorfia da una folta barriera di baffetti.
“ecco qua il nostro “cacconcello! Adesso sei a posto “puccettino mio!”
Il bimbo infuriato:” anche questa me la segno! Se speri me ne scordi, ti sbagli!!!!!!!!!!”
Finalmente lo mise tra le braccia della sua bellissima mamma, tutta vestita di trine e pizzi.
Si aprì la porta ed entrò il papà, preso il bimbo in braccio lo sollevò in alto:
“Signore Ti ringrazio per il figlio che ci hai donato, benedicilo, fra le tue braccia lo affido, guidalo Tu...”
Il neonato stancamente: “ ancora altre braccia?????.. sta a vedere che qualcuno mi lascerà cadere...io voglio la mia mamma!”
Donna Tania lo prese con delicatezza , lo mise tra le braccia della mamma che lo attaccò al seno per la prima poppata.
Finalmente sereno , il bimbo, si addormentò.

                          



2 commenti:

Unknown ha detto...

Bellissimo, non trovo altre parole.
Un abbraccio
Idgie

bianco su nero ha detto...

grazie...abbraccio ricambiato..smack