14 agosto, 2012

Una storia senza tempo...undicesima parte




Tania si guardò attorno.
La casa era linda. In quei tre giorni di lavoro aveva risistemato le tendine delle finestre, i merletti dentro la cristalliera, le piante interne e quelle sui balconi, i mobili semplici, tirati a lucido con l'olio di lino.
Era tutto così accogliente che, ella stessa sorrise soddisfatta.
Dalla cucina proveniva il profumo del pane appena sfornato e sistemato dentro un canestro, tra panni di lino bianchi. Quel profumo si mescolava con i dolci preferiti da Enne.
Sua madre si era impegnata ad impastare farina per fare il pane, le ciambelline, i papassini......tutto ciò che a sua figlia avrebbe donato la certezza d'esser a casa sua.
Il tempo era volato tra il fare ed il ricordare.
Tania si avvicinò al camino per controllare la cottura del “porcetto” quando, sentì il tipico rumore dell'avanzar di una carrozza sulla stradina del “ borgo antico”
oddio, saranno loro?!” si chiese avvicinandosi alla finestrella.

Vide, sporgere dal finestrino della carrozza, il viso della sua figliola. Ella osservava, con sguardo attento ed emozionato, tutto ciò che le era noto , che rappresentava il periodo breve ma felice,trascorso con la sua mamma.
Frettolosamente, Tania, risciacquò le mani, sistemò i capelli e scese di corsa per le scale. Aprì il portone,nello stesso momento, nel quale, la carrozza si fermava nella vecchia piazzetta antistante la casa.
Il cocchiere aprì lo sportello ed Enne fu tra le braccia di sua mamma.
mamma, mamma, come sei bella!” le sussurrava dondolandola in un abbraccio.
Tenendola per mano l'accompagnò accanto alla carrozza e presa in braccio la figliola Claudia aggiunse:”piccola mia ecco nonna Tania!”
La piccina nascose il visetto nel seno di sua madre.
ma , amore!” la richiamò , con dolcezza Enne “è la tua nonna!”
Poi, guardando sconsolata sua madre :”scusa mamma...!”
ma che ti scusi?” aggiunse Tania con il suo atteggiamento dolce “ figlia mia è normale. Claudia non mi conosce...e sarà anche stanca per il lungo viaggio...tranquilla lasciamola ambientare!”
Una giovane donna che era rimasta dietro Enne si avvicinò con discrezione:
piacere di conoscere la mamma della mia amica-sorella!” disse abbracciando Tania
felice di averti nella mia casa, cara!” rispose la donna ricambiando l'abbraccio
ma con voi non c'è anche un'altra bambina?” chiese Tania
certo adesso la conoscerai mamma!” rispose Enne, mentre , Elena aiutata dal cocchiere montava una sedia poggiata su delle ruote.
Tania sbigottita osservò i due prendere tra le braccia una bellissima ragazzina e sederla con delicatezza sulla sedia con le ruote.
eccoci qua, mamma, questa bellissima bambina è Michela!” sorrisero Enne ed Elena.
benvenuta Michela!” l'abbracciò la donna che, sentiva nel cuore ingigantirsi la fiamma dell'amore materno, intenso.
Il gruppo entrò nella casa. Accomodatesi nel salotto chiacchierarono.
Con orgoglio mamma Tania apprese che Enne ed Elena erano operatrici attive nell'aiutare bambini con problemi.
Avevano preso insieme la specializzazione. Come due sorelle condividevano un bisogno dell'anima che dava consistenza appagante al loro “essere”: amare, aiutare i bambini bisognosi di cure.
Intanto che ascoltava compiaciuta, mamma Tania, attirò l'attenzione della nipotina con dei gomitoli di lana. Glieli lanciava, come palle colorate, coinvolgendo nel gioco anche Michela.
La serenità di Michela è disarmante!” pensò la donna “ nella difficile età dell'adolescenza ella affronta il suo “problema” come se non esistesse!”
sicuramente l'impegno di Elena ed Enne nel supportare la famiglia della giovane Michela a vivere le problematiche come condizione di normalità, aveva reso possibile la serenità raggiunta dalla ragazza.”
Questi pensieri , erano per la donna , una rafforzata consapevolezza che l'amore è un dono scambievole, illimitato. Mai disperarsi, al momento giusto, una mano tesa, nel chiedere o nell'offrire, è il massimo della ricchezza umana.
cucù!” sentì una vocina.
cucù!” rispose, ridendo Tania , alla sua nipotina che, nascosta dietro la tenda ,riappariva per giocare con la nonna,attirando la sua attenzione.
Tania era felice. Sua figlia aveva realizzato i suoi sogni e quelli di sua madre.
La giornata trascorse tra scambi di informazioni, giochi giochi con le bambine, l'assaggio delle prelibatezze preparate da Tania, una passeggiata al mare.
Nel pomeriggio inoltrato , la piccola Claudia , ammorbidita dal clima confidenziale creatosi, tese le braccine verso la nonna. La donna la prese in braccio e se la strinse al petto. La bimba si poggiò sul di lei seno, lasciandosi coccolare.
Enne sorrise emozionata abbracciando la sua mamma e la sua piccina.
Arrivò l'ora della partenza:
ti prego mamma, salutiamoci senza piangere...è stata una giornata meravigliosa e tu sei la mia mamma...!”disse Enne frugando con lo sguardo negli occhi della mamma. Nel parlare riempiva il volto di sua madre di teneri baci.
A parlare furono gesti ,sguardi umidi e bocche silenziosa.

                                 

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