29 settembre, 2011

poesia...................bambini in guerra


http://www.youtube.com/my_videos_edit?ns=1&video_id=Xk7pMfbjtpk

Virgulto
di una rinsecchita
madre,
scura di pelle,
ella stessa figlia
di amara terra
ove la prima
parola che si apprende è
 guerra.
La sensazione più forte
affonda tra la fame e la morte


Era Maggio,
falsi amici
entrarono
nel misero villaggio
Rapirono
la  piccola pianta.
a quella mamma
remissiva alla violenza
svuotata di coraggio,
per farne un soldato-bambino.
In mano gli misero un’arma,
 come giocattolino


I suoi piccoli piedi
veloci andavano ,
agnello al macello
sui campi minati,
per aprir la strada
all’esercito dei malnati

Imbracciato ,
per gioco, il fucile
Il sangue che scorreva
lo caricava di soddisfazione
Gli avevano insegnato
ad odiare
nell’età del giocare.
Imbottito di cocaina
 tendeva agguati,
sparava a raffica
sulla sua
stessa razza
un ghigno sull’imberbe viso,
deformato da un demotivato odio.
il suo infantile sorriso


Frantumato,
balzò per aria,
preso
da una mina farfalla
fulminato
in un giorno di Maggio
 espressione di vile, altrui  coraggio,
l’aveva colta per giocare,
il soldato-bambino,
morto
senza lasciar traccia
ignaro
per chi, che cosa
 facesse la guerra,
sfortunato pollone
di amara Terra

                                                      





19 settembre, 2011

Poesia......il maestrale.....


Ulula il vento
Inferocito.
Gemono, urlano le onde
scontrandosi,
come impazziti
cavalli bianchi,
nelle gole
negli anfratti
delle rocce,
nei meandri più profondi
penetrano.
Orgasmo
Infinitamente ripetuto,
perverso,
demoniaca espressione
di infuocata passione.

Nella pineta,
davanti al mare,
flettono le chiome
le piante.
Vortice di foglie,
stecchi, sabbia,
la furia solleva con rabbia.
Sulle isolate dimore,
abbarbicate
come funghi alla terra,
sbatte le ante,
abbandonate dall’estate.
Rumori di battaglie,
di guerra.
Folle confusione
di  incontrollati
pensieri
nella mente stanca
ove il maestrale
arranca

Furia
della natura
L’uomo osserva
affascinato, rapito
dalla bellezza e
 da nascosta,
atavica paura.
Sbollentata l'ira
il maestrale
nella sua dimora
si ritira.
Cacciato ha
ogni nero pensiero
per aprire un varco
al sereno

                                            





18 settembre, 2011

POESIA......serenata settembrina....




Imbronciato è
il sole
Le nuvole lo han coperto.
Pian pianino,
con arpa,
tamburelli,
sottofondo di violino,
è cominciata
in  mattina avanzata,
una allegra serenata.

Da un leggero
ticchettio
ad uno scrosciar
di note
suonate
a piene mani,
Pioggia vera
 sul terreno,sui tetti,
sulle strade,
rivoli scorrono,
veraci
suoni della
natura, profumati
attesi, bramati.



La vita,  accoglie
quelle gocce
di maestria Divina,
sollievo, consolazione,
frescura
 dopo l’estiva calura.
Simile
ad anima smarrita
che
abbandonato
il corpo di umana
fanghiglia
solleva
lo sguardo al Padre
 dimenticato,
attende, brama,
conforto di figlia,
dissetandosi alla sua fonte
di acqua cristallina e pura
come mai fece in natura.

                                    









17 settembre, 2011

poesia.................Autunno



La passione,
si scatena nel bosco
con i rossi accesi
dell’ardore,
frammisti
ai gialli, marroni
intensi
colori,
 potenza
dell’Autunno
amante tenero e
paziente.
Penetrando
le chiome
degli alberi,
prende le foglie
le accarezza
con leggera mano,
le affida
al vortice del vento
Chè le restituisca,
con dolce o frenetica danza
alla Terra.
ventre di vita,
dono del Creatore
luce del suo Amore

07 settembre, 2011

poesia.........per la mamma....



Allettata e sofferente
ma, lucida e presente.
da  vera matriarca
 guida della famiglia ed arca

Dal letto della sofferenza
i suoi figli ascoltavano
i consigli elargiti con
 parole e  metafore  di saggezza


La  notte arrivò
su quegli occhi stanchi,
Si chiusero le sue ferite.,
le braccia rilassate sui fianchi

La primordiale bellezza
la prese con dolcezza
liberatala  dagli affanni
non  mostrava  più  novantacinque  anni

Era mamma, nonna e bisavola
Non aveva vissuto dentro una favola
ma   una strada  sterrata , di gioie e dolori sfinita
fu il percorso della sua lunga  vita.

Dai  suoi rami più anziani
al più tenero virgulto,
accarezzavan il volto della mamma
Ricordando il suo amore e la ninna nanna




06 settembre, 2011

poesia.....al mare..........


Un tuffo nell’acqua
occhi chiusi.
Spingo al largo,
viaggio a ritroso
fino all’utero materno.

Al largo
mi raggomitolo,
capriole ,
reminiscenze
dell’inizio del passato,
legato al cordone ombelicale.

Si anima
la sfera sensoriale,
la pelle richiama
la sfera emotiva,
una carezza nota,
il mare
il liquido amniotico
mi protegge
“mamma......................"
 
 

racconto........e sorpresa fu.......fine

Finalmente furono pronti.
“Caro , per favore, porta in macchina la borsa con le provviste per il pranzo e le bibite” propose Tea, con un raggiante sorriso, al marito.
“ma, Tesoro, quanto cibo stai portando?, ti avevo detto  di preparare qualche salame e del formaggio, giusto per sbocconcellare qualcosa, prima che arrivi il pranzo offerto dal comitato della festa”
Esclamò Antonello nel sollevare  il pesante borsone indicatogli.
“caro, magari ai bambini la zuppa gallurese e la carne di pecora potrebbe non piacere, dovranno pur mangiare qualcosa!”
“va bè!” rispose l’uomo con poca convinzione.
Sistemati i bagagli nella macchina, iniziò il rito dei saluti delle “giovani marmotte.
Dodò si recò nel sottoscala, prese la bandiera: una canna con una pezza di stoffa bianca ,ove i due bambini appendevano una medaglia , disegnata su carta, al rientro da ogni missione delle “giovani marmotte”. Insieme al fratello la infilzarono nella terra dell’aiuola vicino all’ibiscus.La bandiera prese a sventolare lentamente
Questo gesto indicava ai passanti che le giovani e coraggiose marmotte erano in missione.
Tutti si misero sull’attenti anche la “gran mamon” ed il “gran papon” salutarono la bandiera che li avrebbe accolti al rientro e finalmente  presero posto nella macchina e partirono.
I bambini erano gasati alle stelle. Con la fantasia costruivano e descrivevano, ai divertiti genitori, eventuali incontri strani e avventure, che avrebbero vissuto in cima a quella montagna.

02 settembre, 2011

racconto...........e sorpresa fu..........prima parte



papà , posso mettere nello zainetto anche il mio portafortuna?” chiese Paolo indaffarato nei preparativi per la gita “sorpresa” promessa da suo padre.
“ma si!” rispose Antonello sorridendo , “però non straccaricarlo, altrimenti non ti resterà posto per raccogliere  nuovi reperti –ricordo della giornata che trascorreremo in montagna.
Paolo sorridendo, aprì la sua “scatola delle meraviglie”, raccolse le code dei gechi e delle lucertole,
trofei di caccia  con la  fionda,  durante le   escursioni  nel giardino,con suo fratello, Le sistemò nello zainetto di  tela di jeans  , insieme
  alle brioss, i succhi di frutta, le figurine del calciatori ,il giornalino di “topolino. E il cappellino
delle “giovani marmotte”
Antonello era orgoglioso  dei suoi figli: vivaci   ma,attenti osservatori della realtà nella quale vivevano; davano soddisfazione con le loro interminabili domande.
Tea, sua moglie, felice sposa e madre ,affrontava la vita familiare ed il lavoro di insegnante con ironia e serenità.
Trovava uno spazio di tempo per tutto e per tutti.
Partecipe attiva nella vita dei figli, ritornava bambina per  riscoprire insieme a loro le regole e l’organizzazione della vita.

poesia.........pensieri sull'arenile

..

Sulla spiaggia,
attorno a me
Sepolcri imbiancati
nascondono il loro non- essere
dietro futili parole.
Denaro, gioielli,vestiti
crociere...
Stesa sulla rena
potrei aggiungere
la mia parte
Incantarle con il mio vanto
Ma il contorno
non è la miglior parte di me.
Lentamente
abbasso lo sguardo,
spengo i sensi
al chiacchiericcio,
mi estraneo
Apro l’animo
del mio sepolcro..
Volo di parole
come ali di farfalle
Tenere sensazioni
d’amore intenso
le sfaccettature dei
miei pensieri
forman una scalinata verso
l’immenso azzurro del cielo
Leggera, come velo
mi sollevo
Non ho più un sepolcro
Lo spirito libero
sale la scala
dell’umiltà
delle piccolezze umane
sollevo lo sguardo al cielo
In piena libertà
di pensiero