19 giugno, 2011

racconto............il dentifricio.............


“Tesoro  non riempire la valigia di tanti vestiti, staremo fuori solo sette giorni e poi sai benissimo che te ne comprerai degli altri.!!!
Lascia spazio perché un’altra valigia  non la compreremo!” con tono convincente aggiunse:
“ ogni volta partiamo con due valigie e rientriamo con tre ed un borsone.
E chi fa il facchino? Ioooo!!!!!!!!!!!!”
“certo , tranquillo amore!” rispose la donna osservando tutto quello che aveva preparato sul letto.
Era rimasta poca roba nell’armadio.
Tre pantaloni con relativa maglia da abbinare,
“e se per caso andiamo al cinema o a teatro?” aveva pensato prendendo dall’armadio un abito da sera e due completi eleganti: uno con gonna l’altro con pantalone..
“mi ci vorranno anche le scarpe, quelle per camminare bene e quelle  eleganti per
 stare sedute al cinema, al teatro o ad una serata danzante. Per la serie un ballo si e dieci “ahia che dolor di piedi”; quelle elegantine, con il mezzo tacco.
Tre borsette abbinate più quella per il viaggio
“ah! Dimenticavo le pantofole da camera e due pigiama!!"   Sorrise compiaciuta,  pensando ai sette giorni che avrebbe trascorsi piacevolmente con il suo amore
Convivevano da qualche  anno. Un viaggetto, ogni tanto, era salutare per l'equilibrio della convivenza.
Mentre pensava continuava a scegliere i capi più adatti per la magia di queella vacanza.
Tre paia di scarpe finirono sul letto  insieme alle pantofole ed i .pigiama
Si era a Marzo, tempo incerto, perciò aggiunse una giacca leggera ed una pesante , per i “non si sa mai. Un maglioncino aperto due, chiusi con abbinate tre gonne: una lunga, una media e la terza al ginocchio. “ allora ci vorrebbero anche degli stivali !” pensò.
Recatasi, ancora una volta, alla scarpiera prese un paio di stivali neri e li mise sul letto..
“Oddio scordavo i cappellini , le  sciarpe abbinate e gli scialli da sera.
Elena cominciò una passerella di prove davanti allo specchio.
Alla fine scelse tre completi: cappellini con sciarpe  e due scialli di seta.
Biancheria intima per sette giorni, “mica poteva mettersi a lavare in hotel’”.: reggiseno, mutande, una guaina- body “togli una taglia , respira poco, mangia di meno”, canotte, calze
Poi preparò i capi da indossare per il viaggio in aereo : un completo pantalone semi-sportivo, il cappello, la sciarpa ed un giaccone
Scarpe e borsetta che non suonassero al controllo magnetico.
Al pensiero , Elena sorrise, le sue scarpe suonavano sempre e lei passava al controllo con quelle terribili buste di plastica blu , in dotazione all’aeroporto, mentre, le sue scarpe, sorridevano, tranquille, dentro il cesto.
Con le mani sui fianchi osservava il tutto.
 Dando ,anche, un’occhiata alla valigia pensò
“ forse ho esagerato! anche perché devo metterci dentro il beauty-cause, con i prodotti per l’igiene,  le medicine( aspirina, tachipirina, nimesulid……….)e i trucchi vari.
Prese il beauty e vide davanti a sé il fidanzato.
“amoreeeee!” disse in tono crescendo, sollevando le mani che stringevano un piccolo
tubetto di dentifricio, alla testa
“ ma sei fuori di melone? Pausa di autocontrollo. “ a che ti serve tutta quella roba? Sono solo sette giorni di vacanza e partiamo già stressati!??”
“Senti elimina quasi tutto, al massimo due paia di scarpe, un solo cappellino, una sola borsetta e ………..”continuò la litania dell’elencazione.
Elena riconobbe che aveva ragione, neanche legandola con lo spago, sarebbe riuscita a chiuder dentro il trolly tutto quel che aveva preparato.
Prese il piccolo tubetto di dentifricio e lo mise dentro il beauty insieme  ai  trucchi e i suoi gioielli.

Il beauty scoppiava.
Solamente lui  occupava un bello spazio, nella valigia
Elena mise solo ciò che comodamente stava dentro  e finalmente si preparò.
Partirono verso l’aeroporto.
Erano felici, finalmente in vacanza.
Andò tutto bene anche al controllo
Saliti sull’aereo , si tenevano per mano .
Arrivarono a Girona, ritirarono le valigie e preso un mezzo pubblico, arrivarono a Barcellona.
Un taxi li condusse all’albergo.
Un bellissimo e raffinato cinque stelle.
Svuotarono le valigie ed uscirono sulla “rambla”
Cenarono in un ristorante tipico e verso la mezzanotte rientrarono in albergo.
Erano un po’ stanchi.
Elena si tolse gli occhiali e preso dal beauty l’occorrente si sedette sul letto aspettando che il giovane  uscisse dal bagno.
Quando la doccia si liberò, si infilò dentro. Dopo essersi rinfrescata ed aver trovato sollievo del tono muscolare con getti d'acqua calda e fredda,, si avvolse nell’asciugamano grande e si mise davanti allo specchio per dedicarsi al viso.
Si accorse di aver scordato in camera il piccolo tubetto di dentifricio
“poco male!” pensò guardando il beauty particolare che  il fidanzato  portava con sé.
Apparentemente era piccolo, invece una volta aperto, si estendeva in lunghezza , suddiviso in piani ricchi di tasche.
Elena individuò nella prima tasca il tubetto del dentifricio, lo prese ed apertolo ne mise una bella striscia sullo spazzolino.
“ Chissà che marca sarà?” si chiese osservando, senza occhiali, la pasta densa e trasparente.
Aprì il rubinetto lo mise sotto e via una bella strusciata sugli incisivi, seguita da uno spostamento gengivale interno.
Il dentifricio era terribilmente nauseante, oleoso, e si espandeva con fatica.
Sentì un forte pizzicorio alla lingua……………..cercò di osservare il tubetto…….senza occhiali non vide niente.
Muta e sofferente uscì dal bagno,  il suo fidanzato  le sorrise ammiccante..Ella  prese
  gli occhiali dal comodino e rientrata in bagno raccolse il tubetto e lesse:
“ cortanest plus”  pomata per le emorroidi contenente  cortisone. Leggere attentamente le istruzioni prima dell’uso.-
Appena lo lesse la donna spaventata, sentì aumentare il pizzicorio alla lingua ed alle gengive,
Presa la carta igienica pulì, come poteva la bocca, usò anche acqua calda..
A tratti pensava che sarebbe morta soffocata da cortisone, dall’altra, la sua parte, ironica le ricordava quando suo fratello le diceva“faccia di c…!
Non sapeva se ridere o piangere.
Il bruciore in bocca le durò tutta la vacanza impedendole assaggini  caldi e piccanti. Potè  nutrirsi di bibite fresche e gelati.
Solo al terzo giorno cominciò a rassicurarsi che non sarebbe morta intossicata.
 Il fidanzato, ancora ride, non davanti a lei.

                  






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